L'elezione del Presidente della Repubblica? È una mano di Poker.
Stamattina, come tutte le mattine, stavo leggendo i giornali e benché non sia un grande appassionato di politica (nonostante una laurea in Scienze Politiche, o forse proprio per questo chissà...) sono settimane che sono presissimo dalla corsa al Quirinale. E non mi ero accorto che in realtà è una lunghissima mano di Poker. Si studiano gli avversari, si pesano le proprie "carte", si bluffa. Fino alla value bet finale che dev'essere tremendamente value. Precisa al millimetro. Non solo dev'essere giocata al momento giusto: la prima, la seconda, stamattina si parlava addirittura di una settima votazione, ma anche precisa nella misura, nella size. Calibrata in modo che i miei avversari non possano dire di no. E perdere. Value, appunto.
Ma ovviamente la parte più interessante è la relazione tra i giocatori, il livello di pensiero. Cosa lui pensa che io farò, cosa lui pensa che io pensi che lui farà. E così via. Il racconto, le parole. La capacità di capire il contesto e le persone.
Me ne sono accorto stamattina leggendo questi due articoli del Corriere della Sera: nel primo due deputati discutono della variabile Draghi:
Il primo dice: «Draghi non può fare il marchese del Grillo con i partiti. Deve sedersi al tavolo e chiudere l’intesa sul suo successore e sull’assetto di governo». Il secondo gli risponde: «E pensi che Draghi si siederebbe mai a questo tavolo da gioco, sapendo di avere a che fare con due professionisti di Poker come Renzi e Casini?».
Table selection si chiama. E, spesso, è più importante delle tue qualità. "Puoi essere anche il decimo giocatore più forte al mondo, ma se ti siedi con gli altri nove...."
Nel secondo articolo si parla del "giocatore" Casini:
Casini è un maestro nel leggere in controluce certe dichiarazioni. Soprattutto, sa bene che è da giovedì, quando sarà sufficiente la maggioranza assoluta, che può cominciare a sperare.
Inutile dire che saper analizzare la situazione e, soprattutto, leggere l'avversario è una delle abilità più determinanti al tavolo, ma, stando ai rumors, pare anche per diventare la più alta carica dello Stato.
Quindi saper giocare a Poker può aiutare nella corsa al Quirinale? Vedremo allo showdown.