
Poker e Comunicazione: l’arte del Bluff nello Storytelling
La comunicazione è spesso un gioco di percezioni. Nel Poker, il bluff è la mossa che più di tutte rappresenta questa dinamica: non stai mentendo, stai raccontando una storia credibile. E se ci pensi, lo stesso accade nel marketing, nello storytelling e persino nelle presentazioni aziendali.
Il bluff come narrazione
Un buon bluff non è improvvisazione: è costruito passo dopo passo, con coerenza e attenzione ai dettagli. In azienda funziona allo stesso modo: ogni messaggio deve essere coerente con ciò che lo precede, altrimenti perde credibilità.
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Quando bluffare (e quando no)
Nel Poker, bluffare sempre è suicida. Il segreto è scegliere i momenti giusti, osservare il contesto e capire il pubblico. Anche nella comunicazione, non si può raccontare tutto a chiunque nello stesso modo: serve calibrare il messaggio per il tuo interlocutore.
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Bluff Catcher: leggere oltre le parole
Così come al tavolo esistono mosse per “smontare” un bluff, anche nella comunicazione serve saper leggere i segnali nascosti. Capire se chi parla sta semplificando, esagerando o nascondendo dati è fondamentale per non prendere decisioni sbagliate.
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Conclusione
Il Poker ci insegna che la comunicazione non è solo trasferire informazioni, ma creare storie che guidano percezioni e decisioni. Il bluff non è inganno, è arte di storytelling strategico.
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